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Intervista a Paolo Briguglia: “‘Il Cacciatore’ esperienza affascinante. Importante raccontare gli anni bui della mia Sicilia”

Apr 18, 2018

La voce dello schermo continua la sua “caccia” alle star de “Il Cacciatore”. Dopo Selene Caramazza e Alessio Praticò, abbiamo intervistato Paolo Briguglia, che nella serie interpreta Tony Calvaruso. L’attore palermitano ha svelato i segreti del successo di questa serie e ha ripercorso i momenti più significativi della sua carriera, fatta di tantissime esperienze importanti al fianco di grandissimi registi.

Salve Paolo, in questi giorni ti stiamo vedendo ne “Il Cacciatore” nei panni di Tony Calvaruso. Com’è stato interpretare questo personaggio?
E’ stato incredibilmente affascinante, un viaggio alla scoperta di “un mondo di mezzo” fra l’eroismo dei magistrati e l’efferatezza dei criminali. Tony Calvaruso racconta di tutte quelle persone che pur senza ambizioni criminali si ritrovano a spalleggiare la mafia e ne costituiscono il terreno fertile. Il suo percorso di discesa agli inferi al fianco di Bagarella e redenzione attraverso l’esperienza del carcere mi dava la possibilità di costruire un grande personaggio.

Per te che sei di Palermo, che significato ha avuto fare parte di questa serie che racconta di eventi tanto vicini alla tua terra?
Mi è capitato spesso di prendere parte a film che raccontano di mafia, sono tutti tasselli del grande mosaico della storia terribile che opprime da secoli la mia terra. E’ importantissimo continuare a raccontare e far conoscere ai più giovani questa storia e il merito di questa serie è fra gli altri quello di usare un linguaggio cinematografico più agile e spettacolare, cosa che sicuramente può fare appassionare anche un pubblico più giovane.

Torni spesso in Sicilia? Qual è la prima cosa che fai quando torni?
Torno spessissimo in Sicilia, con mia moglie (siciliana anche lei) e le mie figlie, il nostro legame con la nostra terra è molto forte! Amiamo andare in nave e arrivare all’alba, e magari ce ne andiamo a fare colazione sul mare.

“Il Cacciatore” sta avendo un grande successo di pubblico e critica. Secondo te quali sono gli aspetti che rendono “Il Cacciatore” un prodotto differente rispetto agli altri?
Come ti dicevo il linguaggio cinematografico e dinamico caratterizza la serie in modo deciso. Il cast è eccezionale, un gruppo di attori formidabile ha contribuito a rendere ogni linea narrativa e ogni personaggio una storia quasi a sé e affascinante da seguire. Naturalmente tutto questo deriva da una sceneggiatura solida ed estremamente curata, la cui stesura ha impegnato per molto tempo gli autori. Marcello Izzo e Silvia Ebreul seguono questo progetto da circa otto anni. In generale, la passione che ha sostenuto le riprese de “Il Cacciatore” ha coinvolto tutti i reparti come raramente accade in questo lavoro, e si sente.

Dove ti vedremo prossimamente? Hai qualche nuovo ruolo da presentarci?
Al momento non posso dirvi molto, sicuramente ci rivedremo in teatro con un nuovo allestimento di “Aspettano Godot”, il classico di Beckett, insieme a Giorgio Colangeli per la regia di Filippo Gili, e sono sicuro che sarà uno spettacolo da non perdere.

Tornatore, Bellocchio, Giordana, Avati e perdonami se dimentico qualcuno. Cosa ti hanno lasciato questi grandi registi? C’è invece un regista con cui non hai lavorato e con cui ti piacerebbe lavorare?
Ognuno di questi grandi autori lascia qualcosa, una lezione, uno stile nel lavoro, uno stimolo a fare meglio ed essere all’altezza di tutti i bellissimi film nei quali ho avuto la fortuna di recitare. Ci sono tantissimi talenti nel nostro cinema e in questo lavoro si rinasce tutti i giorni, la voglia di raccontare storie non passa mai.

Da fuori sembri un po’ un “attore silenzioso”. E’ un’impressione sbagliata o giusta? Che tipo è Paolo Briguglia nella vita reale?
Che domanda difficile! Silenzioso non lo so, sicuramente sono uno che fuori dal set o dal palcoscenico ama avere una vita reale: ho tre figlie, amo viaggiare, leggere, camminare, fare sport, coltivare l’amicizia e la gentilezza, una delle uniche armi che ci sono rimaste.

Questo portale si chiama “La voce dello schermo”. Cosa significa per te sapere ascoltare la voce dello schermo?
Come il canto delle sirene, la voce dello schermo è il flusso di immagini e suoni che ti cattura e ti trascina in un mondo diverso per cambiarti, insegnarti, divertirti e sconvolgere l’animo.

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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