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Intervista a Lorenzo Zurzolo: “Dopo ‘Baby’ sono un ‘compromesso sposo’ al cinema” Il giovane attore si racconta, presentando il personaggio interpretato in “Compromessi Sposi” e ripercorrendo la sua esperienza nella discussa serie Netflix “Baby”.

Gen 24, 2019

La voce dello schermo ha intervistato Lorenzo Zurzolo, attore giovanissimo ma che ha saputo ritagliarsi grande spazio nella tv e nel cinema odierno. Lorenzo è protagonista del film con Diego Abatantuono e Vincenzo Salemme “Compromessi Sposi”, in uscita nelle sale da oggi, giovedì 24 gennaio, e della chiacchierata serie targata Netflix “Baby”, in cui interpreta Niccolò.

Ciao Lorenzo, benvenuto su “La voce dello schermo”. Partiamo da “Compromessi sposi”. Presentaci un po’ il tuo personaggio e cosa ti è piaciuto di più di lui?

Salve a tutti, Riccardo è un ragazzo di diciannove anni di una famiglia benestante della Milano bene, figlio dei personaggi interpretati da Diego Abatantuono e da Rosita Celentano. È molto diverso dal padre. Ha un senso di ribellione molto forte nei confronti dei genitori. Il padre vorrebbe che prendesse le redini dell’azienda di famiglia, mentre lui è un creativo, vorrebbe fare il cantautore, è molto artistico. È inoltre un romantico, molto sensibile e crede nell’amore. Infatti, quando incontrerà Ilenia, la persona giusta, dedicherà tutto sé stesso a questa persona e decideranno di sposarsi soltanto dopo un mese di conoscenza.

Hai qualche aneddoto dal set che vorresti condividere con i lettori?

C’è una scena nel film in cui io e Grace, che interpreta Ilenia, dobbiamo scappare in acqua con una moto d’acqua. Abbiamo insistito molto per girare quella scena, senza l’aiuto degli stuntman. Essendo noi molto scalmanati, alla fine si è optato per l’utilizzo degli stuntman. Appena hanno girato la scena, la moto d’acqua si è bloccata in mezzo al mare. Menomale che non c’eravamo noi, altrimenti non so come sarebbe andata a finire!

Quanto c’è di Lorenzo in Riccardo?

C’è il senso di ribellione tipico dei ragazzi della mia età. Poi, per quanto riguarda la storia con il personaggio di Ilenia, ho preso un po’ spunto dalle mie esperienze passate.

“Baby” è la serie che ti ha dato grande fama. Quali sono gli aspetti che ti hanno colpito del personaggio di Niccolò?

Mi ha colpito molto questo guscio esterno che possiede. Il suo fare lo “stronzo” quando invece si comporta così perché tutti si aspettano che agisca in questo modo e che faccia il figo. In realtà, come si vede nella serie, è molto fragile e tiene molto alle persone che lo circondano. L’aspetto più interessante lo mostra quando è da solo in casa, con la sorella, e lascia trasparire dei momenti di fragilità attraverso i quali si capisce che non è poi la persona che appare.

Il tuo Instagram ha avuto un boom di follower in seguito a questa tua interpretazione. Come hai vissuto questa improvvisa popolarità?

Sicuramente bene. Non mi aspettavo tutto questo boom social, però è un aspetto fantastico. Certo, devo fare più attenzione. Non posso più uscire di casa in pigiama! L’altro giorno mi sono visto con Benedetta (Porcaroli ndr.) e ci siamo imbattuti in una scolaresca di ragazzi che hanno iniziato ad urlare e a rincorrerci. Però è molto bello!

Che ne pensi delle polemiche che ha suscitato la serie sulle tematiche trattate?

Penso che le polemiche lascino il tempo che trovano. Non ho prestato molta attenzione alla vicenda. Ho sentito che si accusava la serie di voler giustificare le baby squillo, ma io penso che un film o una serie tv non giustifichino niente. Un film non dà delle risposte, vuole solo spingere lo spettatore a porsi delle domande. L’obiettivo della serie era semplicemente quello di capire la condizione di questi ragazzi.

Sei giovanissimo, come riesci a conciliare la vita da ragazzo con quella di attore?

Non mi sono mai trovato in difficoltà da questo punto di vista. Per quanto riguarda l’amicizia, ad esempio, ho pochi amici, ma buoni. Mi chiamano e mi stanno sempre molto vicino e non è stato difficile conciliare le due cose.

Ci sono altre esperienze che vorresti ricordare? Quali?

Sono molto legato al mio primo ruolo al cinema nel film “Una famiglia perfetta” di Paolo Genovese, in cui interpretavo il figlio di Sergio Castellitto. Ero molto piccolo ma lo ricordo molto bene perché è stata una delle esperienze più belle della mia carriera.

Questo portale si chiama “la voce dello schermo”. Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?

Come ho detto prima, secondo me un film serve a porsi delle domande, quindi la voce dello schermo è la voce che spinge lo spettatore in questo intento.

 

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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