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Intervista a Pilar Fogliati: “Tra cuori tormentati e le scene con Favino” L'attrice, resa celebre dal personaggio di Emma Giorgi in "Un passo dal cielo", si racconta su La voce dello schermo presentando il medical drama "Cuori" e gli altri progetti che la coinvolgono.

Feb 8, 2021

Pilar Fogliati è una delle attrici più amate della televisione, avendo interpretato il ruolo di Emma Giorgi in “Un passo dal cielo”, e avendo recitato in diversi film di successo. Pilar sta vivendo un momento d’oro dal punto di vista professionale. Presto la vedremo infatti nel nuovo film di Riccardo MilaniCorro da te” al fianco di Pierfrancesco Favino e di Miriam Leone, in autunno sarà protagonista di “Cuori”, il nuovo medical drama firmato Rai che ci porterà ad esplorare il mondo della cardiologia del anni ’60, e infine riprenderà i panni di Emma nelle nuove puntate di “Un passo dal cielo”. Con grande piacere l’attrice si è raccontata in esclusiva su La voce dello schermo e ci ha anticipato i nuovi progetti che la riguardano…

Salve Pilar. Benvenuta su “La voce dello schermo”. Presto ti vedremo in “Cuori”, medical drama firmato Rai. Com’è stato per ti cimentarti tra problemi di cuore di ogni tipo?

Salve a tutti! Già dal titolo è facile comprendere il gioco di parole che riassume ciò che vedrete prossimamente. La serie ambientata negli anni ’60, un’epoca che rappresenta per la medicina la voglia di modernità e di andare oltre i limiti di ogni essere umano. È stato bello raccontare questi aspetti e interpretare la prima donna cardiologa in Italia. È un personaggio complesso: avrà molti problemi a farsi accettare, soprattutto dai pazienti perché spesso non riescono a prendere seriamente l’idea di vedere una donna come medico e si ritroverà ad avere diverse difficoltà.
I protagonisti della serie cercheranno anche di fare il primo trapianto di cuore in Italia e ci saranno tantissimi triangoli amorosi. Di lei mi piace che possiede “l’orecchio assoluto”, riesce ad ascoltare ogni persona e a comprendere il tipo di problema che l’affligge. Sa ascoltare i cuori di tutti, tranne il suo, perché dovrà fare i conti con una situazione sentimentale complessa. È stato molto divertente analizzare il cuore dal punto di vista sentimentale e da quello medico.

Il medical è un genere che nella serialità ha sempre avuto un grande successo. Perché secondo te?

Credo che il medical piaccia così tanto al pubblico perché riesce a creare una sorta di società all’interno. L’ospedale in più racconta storie di vite salvate, del conflitto tra il lato umano e medico di una persona. È un genere che appassiona perché c’è la novità, l’imprevisto e tante persone che hanno un obiettivo comune.

Come ti sei avvicinata a questo genere?

Per interpretarla ho chiamato la mia migliore amica Elena, che fa il medico, e mi sono resa conto ancora di più dell’importanza di questo mestiere, che si occupa del futuro di ogni essere umano. L’ho tormentata tantissimo chiedendole informazioni del tipo “che cos’è la valvola mitralica o il ventricolo destro?” o se magari una battuta potesse avere un senso dal punto di vista medico. Ha preso molto seriamente le mie domande e, da medico, teneva al fatto che il mio personaggio fosse credibile agli occhi dei telespettatori.

Presto ti vedremo anche nella nuova commedia di Riccardo Milani, “Corro da te”. Cosa puoi anticiparci a riguardo?

Il film sarebbe dovuto uscire per San Valentino ma, visto il periodo, c’è tanta incertezza ancora. I protagonisti sono Pierfrancesco Favino e Miriam Leone. Io interpreto la sorella di Miriam e avrò un ruolo molto centrale nel creare questa particolare coppia. È una commedia molto interessante, un remake di un film francese e riadattato in maniera egregia. Aver lavorato con Favino è stato incredibile. È stato importante per me osservare i suoi comportamenti sul set e divertentissimo lavorare in questo film.

C’è qualche aneddoto che vorresti condividere con i nostri lettori?

Un giorno con Favino abbiamo girato una scena in cui mi sono resa conto ancora di più del potere dell’improvvisazione. Quando hai una persona incredibilmente talentuosa davanti a te tutto diventa più facile e naturale. Abbiamo realizzato una scena, dalla finestra alla piazzetta, dove io più improvvisavo e più lui improvvisava fino a quando non siamo stati interrotti dal regista perché non riuscivamo più a fermarci. È stato divertente e stimolante perché, mentre inventavo una battuta, lui riusciva sempre a starmi dietro. È stata una sfida bellissima, arricchita anche dall’intelligenza del regista (Milani ndr.) che ha ascoltato le nostre proposte.

Il tuo nome è legato alla forza. In cosa pensi di essere una donna forte?

Penso di essere una donna forte perché, quando riesco, cerco di prendermi poco seriamente. È come se fosse il modo di rialzarmi dalle cadute, quando cado mi prendo poco seriamente ed è il mio punto di forza. È come se fosse un’auto coccola che faccio a me stessa. Per me il più grande sintomo di forza è volersi bene, perché se ti vuoi bene ti ascolti.

Interpreti Emma in “Un passo dal cielo”, cosa ti piace di lei? Novità riguardo una nuova stagione?

Ci sarò nella sesta stagione, ma non sappiamo ancora quando uscirà. Emma rappresenta il mio inizio e il mio debutto quindi sono molto legata a lei. È una donna forte, che ha una malattia e decide di non sprecare neanche un secondo della sua vita. Nella sfortuna riesce ad andare avanti, apprezzando le cose che succedono tutti i giorni e non ha il rapporto con il tempo che abbiamo noi. Riesce a vivere il presente. È molto dolce ed è piena di problemi d’amore anche lei.

Tra gli altri lavori che hai fatto ce n’è uno in particolare che ti è rimasto nel cuore? Perché?

Mi è piaciuto tanto partecipare a “Non è un paese per giovani”, programma radiofonico di Giovanni Veronesi. Avevo un ruolo da imitatrice/comica e riuscivo a conciliare sia il mio amore per la commedia sia quello per l’improvvisazione. Era un lavoro completamente nuovo e mi ha dato la possibilità di scoprire altri media.
A proposito di novità, ho da poco realizzato un Podcast in stile serie tv, tutto recitato come se fosse una storia, che uscirà su diverse piattaforme. Essendo una curiosa, mi piace esplorare i nuovi mezzi e avere la possibilità di cimentarmi anche in generi differenti.

Qual è stata la cosa più folle che ti sia capitata sul set?

Sicuramente fare il bagno sul Lago di Braies con Daniele Liotti, con -4 gradi di temperatura e l’acqua gelata. Quando si dice rompere il ghiaccio! (ride ndr.). È stata una bella follia.

C’è un tipo di ruolo che vorresti interpretare che non hai ancora interpretato?

Nonostante abbia già fatto qualche film di questo genere, mi piacerebbe sempre di più interpretare ruoli che fanno parte della commedia romantica come “Notting Hill”, “Sliding Doors”, “Serendipity”.

 

È da poco iniziato un nuovo anno. Cosa ti aspetti dal 2021?

Mi aspetto di non perdere il senso della speranza, la fiducia e che noi esseri umani continuiamo a dimostrare una resilienza alle novità e allo stesso modo mi auguro che ci sia un ritorno alla socialità. Devo essere sincera, ho preso malissimo la seconda ondata e mi sono resa conto che non ho voglia di abituarmi a questo. Mi terrorizza l’idea di doverci abituare a vivere così. Una cosa è la resilienza e un’altra è accettare una cosa di innaturale. Siamo animali sociali e mi auguro di tornare alla normalità al più presto. Mi manca la socialità.

Questo portale si chiama “La voce dello schermo” cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?

Significa lasciarsi andare ed empatizzare. La voce dello schermo è una voce che riconosci e in cui ti riconosci. È quello che spero quando presto la mia di voce: che chiunque l’ascolti possa provare empatia attraverso lo schermo.

 

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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