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Intervista a George Li: “’Mare Fuori’ mi ha cambiato la vita. Amo esplorare i tanti modi di pensare dei personaggi che interpreto” L’attrice, che veste i panni di Lorenza nella serie diretta da Ludovico Di Martino, si racconta su “La voce dello schermo” parlando di ‘Mare Fuori’, del suo legame con il cinema italiano e con quello francese e di altri aspetti che la riguardano.

Mag 18, 2025
Foto di Annalisa Fania, Ufficio stampa: Giuseppe Corallo

La quinta stagione di “Mare Fuori” si è appena conclusa su Rai 2 ed è attualmente disponibile su RaiPlay, ma gli spettatori sono già in fermento per scoprire cosa accadrà nel nuovo ciclo di episodi. Quest’anno abbiamo conosciuto il personaggio di Lorenza, che con il suo arrivo ha destabilizzato la vita della madre, la direttrice Sofia (interpretata da Lucrezia Guidone).
Abbiamo intervistato proprio George Li, l’attrice italo – francese che nella serie interpreta Lorenza. George ha raccontato cosa abbia significato per lei approdare in una serie così amata dal pubblico, quali aspetti l’abbiano affascinata dell’interpretare Lorenza e quali novità si aspetta riguardo l’evoluzione del suo personaggio. L’attrice ci ha, inoltre, confidato quali siano gli aspetti che ama esplorare del cinema francese e di quello italiano e della sua voglia di cimentarsi non soltanto come attrice, ma anche come regista. A voi…

Foto di Sabrina Cirillo

Salve George, benvenuta su “La voce dello schermo”. Di recente, ti abbiamo vista nelle nuove puntate di “Mare Fuori”. Che esperienza è stata per te?

Salve a tutti, grazie. È stata un’esperienza che mi ha cambiato la vita in vari modi ed è stato fantastico e molto bello farne parte. Ho trovato un set molto accogliente ed è stato affascinante scoprirlo piano piano.

Lorenza ha creato scompiglio in questa stagione e gettato le basi per nuovi disordini nella sesta stagione. Com’è stato confrontarti con un personaggio del genere?

È stato divertente interpretare Lorenza perché si allontana molto da me. Trovare modi per allinearsi al suo modo di essere è stata una bella sfida e una ricerca molto interessante.

Quanto è stimolante per un’attrice confrontarsi con la diversità del personaggio?

È molto stimolante. In ogni personaggio che interpreto vorrei allontanarmi il più possibile da me stessa per scoprire e avvicinarmi a tantissimi modi di pensare.

Com’è andata la costruzione del personaggio con Ludovico Di Martino?

Sono arrivata al provino con una proposta che somigliava al self tape che avevo mandato. Presentavo una Lorenza più seria e sofferente, ma Ludovico mi disse che lei non mostra tanto la propria sofferenza, che cerca di affrontare la madre con il sorriso e nasconde il proprio stato d’animo. C’è stato un passaggio da un personaggio più sofferente a uno più scherzoso e irriverente.

Cosa speri accadrà a Lorenza nella sesta stagione?

Se da un lato spero che le cose vadano meglio con la madre; dall’altro credo sarebbe stimolante raccontare anche di una Lorenza in carcere.

Ti sei divisa tra Italia e Francia. Quali aspetti pensi di incarnare del cinema francese?

Credo che del cinema francese mi appartenga un’idea di una recitazione composta e per certi versi più fredda.

Quali aspetti ti piace esplorare, invece, del cinema italiano?

Del cinema italiano, mi piace esplorare il dramma che avverto tantissimo nel modo di recitare e una caratterizzazione dei personaggi molto forte, che racconta tutti i sentimenti che lo attraversano.

Foto di Sabrina Cirillo

Quali sono i registi francesi e italiani che ti piacciono di più?

Sicuramente Cédric Klapisch perché ho amato “L’appartamento spagnolo”. Inoltre, mi piacciono tantissimo Michel Gondry e Jeunet. Per quanto riguarda il cinema italiano, mi affascina tantissimo il cinema di Giuseppe Tornatore perché mi fa sognare.

Ti sei messa alla prova anche dalla parte creativa, avendo realizzato anche un cortometraggio ed essendoti cimentata anche alla regia. Cosa ti piace di questo modo di fare arte?

Mi piace poter raccontare una storia a modo mio, esplorare il cinema anche per quanto riguarda la parte tecnica e sperimentare, perché rappresenta un modo differente di raccontare qualcosa e mi permette di giocare. Sento anche la necessità di mettermi alla prova verso questa direzione perché mi dà la possibilità di capire maggiormente la recitazione.

Cosa ami invece dello stare davanti alla macchina da presa e della recitazione?

Amo capire il personaggio, entrarci e farlo vivere con me durante le riprese. Inoltre, mi affascina il gioco della recitazione e le sensazioni che provo quando vesto i panni di qualcun altro.

Come ti piacerebbe metterti alla prova dopo “Mare Fuori”?

Mi piacerebbe continuare a mettermi alla prova alla regia e soprattutto interpretare personaggi stimolanti e che mi divertono.

Questo portale si intitola “La voce dello schermo”. Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?

Significa entrare nella dimensione del cinema e rimanerne estasiati, come di fronte a un’opera d’arte.

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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