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Intervista a Jade Pirovano: “Amo la libertà che la recitazione riesce regalarmi” L’attrice, di recente in “Un altro piccolo favore” e ne “L’origine del mondo” si racconta su “La voce dello schermo”.

Mag 29, 2025
Foto di Riccardo Albanese. Top: Destination Away. Jeans: Sandro Paris. Pr & Image: Davide Musto

Abbiamo intervistato, su “La voce dello schermo”, Jade Pirovano, attrice giovane ma ambiziosa e con uno sguardo orientato verso una serialità e cinematografia senza confini. Il suo percorso artistico è diviso tra vari Paesi, come Stati Uniti, Messico, Francia e naturalmente Italia. Un’impronta internazionale che le ha permesso di recitare in “Un altro piccolo favore” di Paul Feig e con Blake Lively. L’attrice si è raccontata parlando dell’esperienza sul set diretta da Feig, degli altri progetti di cui ha fatto parte e ci ha regalato alcune curiosità su come il suo essere cittadina del mondo abbia contribuito alla sua formazione artistica. A voi…

Foto di Riccardo Albanese. Top: Destination Away. Jeans: Sandro Paris. Pr & Image: Davide Musto

Salve Jade, benvenuta su “La voce dello schermo”. Partiamo da “L’origine del mondo”, opera prima di Rossella Inglese. Che esperienza è stata per te?

Salve a tutti, grazie. È stato molto bello lavorare con Rossella e la trovo una regista molto brava e preparata. Il mio personaggio è profondamente diverso da come sono nella realtà e mi ha dato anche modo di giocare con il mio aspetto. È stato divertente interpretare Nicole e dover rendere la sua aggressività.

Com’è stato allontanarti dal tuo modo di essere?

Molto bello, perché mi ha permesso di lasciarmi andare a degli eccessi che nella vita difficilmente metto in pratica.

Di recente ti abbiamo vista anche sul set internazionale “Un altro piccolo favore”, che è attualmente su Amazon Prime Video. Cosa ti ha regalato un prodotto del genere?

Nel momento in cui ho saputo di essere stata scelta ero felicissima. È stato molto bello e un’esperienza fuori dal comune. Non sapevo cosa mi aspettasse, arrivata sul set girai la scena in cui partorivo tre gemelli e ho passato tutto il giorno con una pancia finta a ricreare il momento del parto.

Cosa ti ha impressionato di un set del genere?

È stato fantastico conoscere Paul Feig e una crew internazionale. Essendo metà americana e metà italiana mi sentivo a mio agio e avvertivo di essere al posto giusto. C’è sempre la percezione di trovarti di fronte a qualcosa di più grande rispetto al solito.

Il tuo percorso artistico sembra seguire una strada priva di confini. Cosa hai imparato dalle esperienze all’estero riguardo lo studio della recitazione?

Sicuramente ho dovuto comprendere come mettere in pratica i vari metodi di recitazione dei vari Paesi. In America, ho studiato il Metodo Strasberg, che ti porta a concentrarti sulla scena con un approccio più mentale che fisico e ti spinge a farti le quaranta domande di ogni personaggio. Invece, in Francia ho studiato più il Metodo Lecoq, che si concentra più sul corpo e sui suoi movimenti.

Quali aspetti ami del cinema americano, francese e italiano?

Del cinema francese amo la libertà d’espressione e non c’è l’ossessione per la bellezza perfetta ma una sua idealizzazione molto più sana. Del cinema americano mi piace l’efficienza. Del cinema italiano amo le persone, il clima e il divertimento che si respira sul set.

Cosa riesce a darti la recitazione?

La possibilità di poter essere libera in quello che dico e soprattutto di poter giocare con il modo in cui dico o faccio qualcosa.

Foto di Riccardo Albanese.
Top: Destination Away.
Jeans: Sandro Paris.
Pr & Image: Davide Musto

Cos’è la libertà per te?

Poter scegliere di esprimere la propria opinione e visione delle cose e poter essere se stessi al di là di tutto.

Il cinema di quali registi italiani ti affascina particolarmente?

Sicuramente Gabriele Muccino, Gabriele Mainetti, Valeria Golino, Fellini e Sorrentino per citarne qualcuno.

Ci sono altre esperienze a cui sei maggiormente legata e che vorresti ricordare?

Sicuramente “No way out”, di Dario Germani, che abbiamo girato nelle Filippine. È stato il primo film in cui eravamo tre protagonisti e mi ha messo molto alla prova perché ho fatto anche la sub e ho dovuto girare tante scene intense.

Dove ti vedremo prossimamente?

Ho una piccola parte ne “Le balene”, una nuova serie Rai, e in “Tulipomania” di Liana Marabini e con Christopher Lambert. Adesso, sono in attesa di risposte per alcuni progetti importanti.

Questo portale si intitola “La voce dello schermo”. Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?

È una voce importantissima che ti permette di vivere mille vite stando fermo.

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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