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Sgarbatellum 2020 – Intervista al regista Alessandro Piva L'autore degli apprezzatissimi film "LaCapaGira" e "Santa Subito" parla della quarta edizione della rassegna cinematografica che si svolge all’Arena Garbatella di Roma.

Set 9, 2020

Sgarbatellum, rassegna cinematografica che si svolge all’Arena Garbatella di Roma e la cui direzione artistica è affidata ad Alessandro Piva, è giunta alla sua quarta edizione. Partito sabato 5 settembre, il noto evento cinematografico ha già visto ospiti del calibro di Gianni Amelio, Gabriel Montesi, Giuseppe Bonito, Marianna Sciveres. Durante i prossimi appuntamenti ci saranno altri nomi di prestigio all’Arena Garbatella, come Lunetta Savino, Matteo Garrone e tanti altri personaggi di spicco facenti parte del mondo del cinema. “La voce dello schermo” ha avuto il piacere di intervistare nuovamente Alessandro Piva, regista degli apprezzatissimi “LaCapaGira’ e “Santa Subito”, che ha fatto un bilancio sullo Sgarbatellum di quest’anno e anticipato cosa vedremo nei prossimi appuntamenti…

 Bentornato Alessandro. Siamo giunti alla quarta edizione dello “Sgarbatellum”. Che sapore ha per te ripartire con questa rassegna in un anno così particolare?

Noi lavoratori dello spettacolo siamo in fondo degli “stagionali”, soggetti agli stop&go di chi non timbra il cartellino fino alla pensione, con pro e contro della questione. Quindi congiunture come questa non mi spaventano, e anzi aumentano la voglia di tenere il filo del rapporto con il pubblico, cosa particolarmente importante in questo momento.

Come sta andando? Che risposta hai avuto da questi incontri e cosa ti aspetti ancora?

I primi appuntamenti sono stati molto incoraggianti, abbiamo avuto poco meno di 700 spettatori in 3 serate, compreso un lunedì. Credo che l’arena della Garbatella e il suo evento principale Sgarbatellum siano ormai un appuntamento fisso per molti cinefili, e non solo, del quadrante Sud-Ovest della capitale. Spesso agli incontri con gli autori partecipano anche spettatori di fuori Roma o di altri quartieri, merito della felice collocazione dell’arena in un’area verde, della qualità delle proiezioni e dell’atmosfera magica che si respira nelle notti d’estate alla Garbatella.

Parliamo un po’ di te. Lo scorso anno è stato apprezzato il tuo docufilm “Santa Subito”, con cui hai anche vinto al Festival del cinema di Roma. Come mai ti sei sentito in dovere di raccontare una storia come quella di Santa Scorese?

La vicenda di Santa Scorese mi è stata raccontata per la prima volta da sua sorella Rosa Maria. Del suo resoconto mi avevano colpito le riflessioni conclusive: Santa, la cui tragica scomparsa tanto dolore ha provocato nella famiglia e tra gli amici, per certi versi non è stata l’unica vittima di quella tragedia. In un’ammirevole presa d’atto, Rosa Maria notava come il persecutore di sua sorella poteva essere messo per tempo in condizione di non nuocere agli altri e a sé stesso, avendo mostrato tutta l’evidenza della sua condizione di disagio mentale. Colpito dalla profondità di questa riflessione cominciava per me la lavorazione del documentario, per il quale ho coinvolto tante persone – parenti, amici, conoscenti – che a vario titolo avevano condiviso porzioni di vita con Santa.

Tutti ti chiedono se “LaCapaGira” avrà una nuova vita. Dal tuo punto di vista, c’è un format ideale nella tua testa che permetterebbe questo “ritorno” oppure pensi più a nuovi progetti?

Mi chiedono spesso di pensare a un sequel, o a una serie Tv che sviluppi quelle situazione e quei personaggi di culto. Finora non è scattata la voglia di tornarci sopra, ma visto il carattere di cult che ha assunto il film, e l’amicizia ormai antica che lega noi che abbiamo fatto il film, non posso escludere che un giorno si possa tornare a divertirci insieme.

Hai definito “LaCapaGira” come un film incosciente. Quali film italiani dei nostri giorni definiresti “incoscienti” e perché?

È connaturato al cinema il fatto che degli esordienti si cimentino in operazioni ufficialmente contro il mercato e spericolate, e meno male, dico io: il coraggio dei giovani apporta linfa vitale al comparto e porta grammatica e sintassi su nuovi territori, tenendo vivo il rapporto con il pubblico delle nuove generazioni.


Domenica calerà il sipario anche su questa edizione di “Sgarbatellum”. Già qualche idea per il prossimo anno? C’è qualche ospite che ti piacerebbe coinvolgere che non ha ancora fatto parte di questa rassegna?

Ogni anno fa storia a sé, perché la programmazione della rassegna è legata alla stagione in corso. Ma ogni anno ci sono validi film da proporre, e ospiti sempre nuovi da invitare e da conoscere. È questo il motivo per il quale mi diverto a organizzare ogni nuova edizione di Sgarbatellum.

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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