Dopo la chiacchierata di qualche mese fa, “La voce dello schermo” ha avuto il piacere di intervistare nuovamente il regista, sceneggiatore e attore Massimiliano Bruno. Il suo “Ritorno al crimine”, sequel di “Non ci resta che il crimine” che ha per protagonisti Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Gianmarco Tognazzi ed Edoardo Leo, era uno dei titoli più attesi del mese di marzo ma, a causa dell’attuale situazione mondiale, l’uscita del film è stata posticipata a data da destinarsi. Abbiamo chiesto a Massimiliano come stia vivendo questo particolarissimo momento, quali ripercussioni potrebbero subire cinema e teatro e come immagina la ripartenza delle attività legate al mondo dello spettacolo. Una chiacchierata che riflette lo stato d’animo di tutte le persone a cui manca tremendamente la sala cinematografica ma che, però, vedono ancora lontano il giorno in cui si potrà ritornare ad affollare i multisala.
Salve Massimiliano, bentornato su “la voce dello schermo”. Per prima cosa, come sta vivendo questo periodo particolare l’uomo Massimiliano e il regista, attore e sceneggiatore Massimiliano?
Bentrovati, è sempre un piacere dialogare con voi.
È un momento veramente unico questo, pieno di dubbi e di pensieri incerti sul nostro futuro. La vita, la morte, il lavoro… tutto si mescola. Forse a salvarci è proprio l’arte che ci fa leggere, ascoltare e vedere capolavori che raccontano di una umanità che ha superato tragedie ben peggiori di un virus nella sua storia. Io sto alla finestra e aspetto, godendomi albe promettenti e tramonti tiepidi in questa Roma primaverile che inizia a profumare di fiori. Come regista attendo l’uscita del mio “Ritorno al Crimine”, a volte mi dicono che uscirà in autunno, a volte in inverno, a volte che uscirà in tv. Ogni tanto mi collego con i miei ragazzi del Laboratorio di Arti Sceniche e faccio esercizi con loro e con gli altri insegnanti. La rete ci aiuta a sperimentare e a continuare a studiare. E poi scrivo. Scrivo molto, per il lavoro ma anche per me.
Tu ti sei mosso in prima persona per aiutare lo Spallanzani e altri ospedali. C’è un messaggio in particolare che ti senti di lanciare alla gente in questo momento?
Dobbiamo comportarci come una grande comunità. Fatta di uomini e donne che hanno il valore della solidarietà e la responsabilità di questa nostra civiltà millenaria. Dobbiamo stare uniti ed aiutarci. Il resto di fronte a questo scompare.
Come pensi ne usciranno il cinema e il teatro da questa situazione? Cambierà qualcosa secondo te?
Saranno un paio d’anni molto molto duri per il cinema e disastrosi per il teatro. Ci vorranno mesi per riportare il pubblico a fidarsi di un posto chiuso come una sala cinematografica o un teatro. Ed è anche giusto che, finiti i contagi, le persone facciano attenzione per evitare ricadute. Il cinema si aiuterà con le piattaforme e le televisioni ma il teatro, che ha bisogno di pubblico, andrà in letargo. Migliaia di lavoratori si ritroveranno improvvisamente indigenti e senza prospettive di lavoro concrete. Dovremo farci trovare pronti ad aiutarli.
Ovviamente considerando che la priorità è la salute in questo momento, pensi si stia facendo qualcosa attualmente per salvare il nostro cinema, spettacolo? Cosa pensi bisognerebbe fare per evitare che subisca un duro colpo?
Bisogna innanzitutto pensare alla salute di ognuno. Poi pensiamo all’economia. Se sei vivo puoi mantenerti tale anche mangiando un pezzo di pane, se sei morto sei sottoterra e marcisci. Cerchiamo di restare vivi e poi ci rimboccheremo le maniche. Lo sappiamo fare.
A marzo sarebbe dovuto uscire il tuo “Ritorno al crimine”. Abbiamo visto che molti film in uscita sono stati lanciati su Sky e sulle piattaforme di streaming online. Come mai non è stato fatto con il tuo film?
Al momento il mio film ha aspettative di incasso molto elevate e ha avuto un costo produttivo importante. Se non hai previsto prima l’uscita direttamente sulle piattaforme non puoi avere margine di recupero. Ecco perché aspetteremo l’uscita in sala. Altri film con budget inferiori invece potrebbero avere nelle piattaforme proprio lo sviluppo perfetto.
Quando uscirà finalmente nelle sale come ti immagini che la gente lo guarderà? Con la mascherina che nasconde i sorrisi o con uno sguardo sereno che manca da tempo?
Sì, probabilmente quando il mio film uscirà in sala lo vedranno con le mascherine. Ma sono certo che sentiremo forti le fragorose risate e sarà stata un’esperienza unica!
Di Francesco Sciortino