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Gli aspetti che rendono “Rocco Schiavone” una serie unica La serie, che vede Marco Giallini protagonista nei panni del Vicequestore Schiavone, è tornata con la quarta stagione. Scopriamo i punti di forza di "Rocco Schiavone".

Mar 23, 2021
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Ci siamo, “Rocco Schiavone” è tornato e più in forma che mai. ll primo appuntamento della quarta stagione, andato in onda il 17 marzo su Rai Due, non ha deluso le aspettative, sia in termini di qualità che di ascolti. L’episodio “Rien ne va plus” ha registrato 2.700.000 spettatori e l’11% di share. La serie, diretta da Simone Spada e con Marco Giallini protagonista nei panni del vicequestore Rocco Schiavone, ha subito dimostrato di avere una marcia in più e, stagione dopo stagione, è riuscita ad imporsi come uno dei migliori prodotti italiani degli ultimi anni. Nell’episodio conclusivo della terza stagione avevamo lasciato Rocco in partenza dall’Italia. Tuttavia, come abbiamo visto, nuove circostanze inaspettate lo hanno riportato subito ad Aosta.

Ma scopriamo insieme cosa rende unica la serie prodotta da Cross Productions, Rai Fiction e Beta Film:

IL FATTORE GIALLINI

Il personaggio letterario scritto dalla penna di Antonio Manzini mostra già un notevole fascino di suo. Tuttavia, la magistrale prova e la potenza interpretativa di Marco Giallini rendono Rocco uno dei personaggi più accattivanti e iconici della televisione italiana. Giallini riesce a trasmettere a Rocco delle emozioni sue e gli abiti del vice-questore Schiavone si adattano perfettamente a quelli dell’attore romano. Nessuno avrebbe potuto renderlo così credibile. Rocco Schiavone è quasi un personaggio poetico, una via di mezzo tra eroe e antieroe.

REGIA E SCENEGGIATURA

“Rocco Schiavone”, nonostante i vari cambi di testimone alla regia, non ha risentito minimamente in termini di qualità. Dalla terza stagione, alla guida della serie c’è Simone Spada che ha realizzato un ottimo lavoro, curato e di precisione. Grande merito va anche alla sceneggiatura, forte anche della scrittura di Antonio Manzini. Non è un poliziesco statico che si limita a raccontare un’indagine a episodio, ma la storia è in continua evoluzione e le vicende che riguardano Schiavone danno quel tocco in più alla serie.

CAST E PERSONAGGI

Non è nemmeno da sottovalutare l’ottimo lavoro dedicato ai personaggi secondari. La squadra di “Rocco Schiavone” è composta anche da ottime spalle che circondano Marco Giallini. Partendo da Ernesto D’Argenio, che interpreta Italo e che abbiamo intervistato in esclusiva di recente, braccio destro e allievo di Rocco, passando per Claudia Vismara, che interpreta Caterina e che sembrava potesse curare i malesseri di Rocco; senza trascurare i personaggi di Marina (Isabella Ragonese), della giornalista Sandra Buccellato (Valeria Solarino), il simpatico medico legale Fumagalli (Massimo Reale), il resto della squadra e gli amici fidati di Rocco. Un puzzle perfetto in cui tutti i pezzi sono messi al loro posto e che hanno una grande importanza per gli sviluppi narrativi.


MUSICHE

Nulla è lasciato al caso in “Rocco Schiavone”. Che si tratta di una serie ben curata fin nei minimi dettagli possiamo accorgercene già dalla sigla “Burning Seas” di Duke Garwood. Le musiche, curate da Corrado Carosio e Pierangelo Fornaro, sono un altro marchio di fabbrica della serie. Ogni motivo musicale è quasi un personaggio a sé e accompagna i protagonisti in momenti particolari della serie. C’è della poesia persino nella suoneria di Rocco, “Inno a Rocco”.

 

DAI 10 COMANDAMENTI AI 10 “ROMPIMENTI”

Singolare e simpatica è la scala di valutazione che Rocco Schiavone fa riguardo le rotture che giornalmente si presentano nella vita. Un livello sei riguarda i doveri casalinghi; un livello sette centri commerciali, banche, poste, laboratori di analisi e dottori; un livello otto il parlare in pubblico e pratiche burocratiche di lavoro; un esempio di nono livello sono, invece, i tabaccai chiusi; e per finire, un decimo livello, la madre di tutte le rotture: il caso da risolvere. Dal Vangelo secondo Rocco.

PROFONDITÀ DELLE TEMATICHE

“Rocco Schiavone” è una serie di cui dovremmo andare fieri anche per via del suo modo di affrontare certe tematiche con profondità. Rocco parla di amicizia, quella vera, di fiducia tradita, di assenza, di perdita, di una giustizia che spesso funziona male e di un senso di giustizia che il vicequestore cerca di far emergere a modo suo. “Rocco Schiavone” vive anche di rapporti, come quello quasi paterno tra Rocco e Gabriele; e quello tra Rocco e Italo, tipico del legame tra maestro e allievo.

 

La straordinaria bellezza e complessità del personaggio di Rocco Schiavone risiede in un mix tra noir, simpatia, poesia, romanticismo, malinconia. Rocco è un burbero, ma dal cuore grande, un eroe/antieroe di cui la televisione italiana aveva sicuramente bisogno.

COSA VEDREMO NELLA SECONDA PUNTATA DELLA QUARTA STAGIONE

La seconda puntata della seconda stagione, intitolata “Ah l’amore, l’amore”, andrà in onda mercoledì 24 marzo. In questo episodio Rocco è in ospedale e ha dovuto subire un delicato intervento dopo essere rimasto ferito nella puntata precedente. Archiviato il caso Favre, non c’è tempo di riposare per Schiavone e se Rocco non può andare al lavoro è il lavoro ad andare da lui. Durante il periodo di degenza in ospedale, perde la vita, in seguito ad un errore trasfusionale, Roberto Sirchia, un noto industriale della zona. Rocco intuisce subito che dietro la scomparsa dell’industriale potrebbero nascondersi motivi differenti rispetto a un semplice caso di malasanità. Comincerà, quindi, un’indagine notturna tra i corridoi dell’ospedale ed è qui che Rocco entrerà in contatto con un’umanità silenziosa, sofferente e abbandonata…

 

Di Francesco Sciortino

 

 

 

 

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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