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Intervista a Giada Prandi: “Tra ‘Io ti cercherò’ e la nuova serie di Disney+” L'attrice si prepara al gran finale della serie in onda su Rai 1 e anticipa il suo prossimo ruolo ne "I cavalieri di Castelcorvo"

Ott 26, 2020

Lunedì 26 ottobre è il giorno del gran finale di “Io ti cercherò”, serie televisiva con Alessandro Gassmann, Maya Sansa, Andrea Sartoretti e diretta da Gianluca Maria Tavarelli. La voce dello schermo ha intervistato per l’occasione Giada Prandi, che nella serie interpreta Lisa e che ha confidato gli aspetti che ha amato di più del suo personaggio, ha ripercorso la sua brillante carriera tra cinema, serie tv e teatro e ha dato importanti anticipazioni riguardo “I Cavalieri di Castelcorvo”, la nuova serie firmata Disney+ in cui interpreta una zia stravagante.


Salve Giada, benvenuta su “La voce dello schermo”. Ti stiamo vedendo in “Io ti cercherò”. Cosa hai amato di più del ruolo di Lisa?

Lisa è un personaggio molto amorevole, una grande lavoratrice, ama la sua famiglia, suo marito, è dolce, delicata e con una grande ironia nell’affrontare la vita e la quotidianità. Essendo un’infermiera è abituata alla sofferenza e al dolore. Mi è piaciuto molto interpretarla perché da un lato è molto simile a me, dall’altro ha diversi aspetti che non appartengono al mio carattere. Ho dovuto capire il suo contesto, che è molto diverso dal mio, le sue motivazioni e il suo modo di essere per avvicinarmi a lei. A differenza sua, sono molto più istrionica, più estroversa e spumeggiante, mentre lei è più pacata. Le persone che stanno seguendo la serie e che mi scrivono stanno apprezzando molto la sua spontaneità e la naturalezza e mi fa molto piacere perché ho lavorato molto per renderla così credibile, semplice e vera. È un personaggio molto importante per la storia, rimane sempre al suo posto ed è molto significativa la scena sul terrazzo con Valerio (Alessandro Gassmann) in cui Lisa si mostra come una sorta di ponte nel legame tra i due fratelli. È un personaggio diviso tra due fuochi: il cognato e il marito. È una mediatrice e una presenza molto forte all’interno di questo rapporto fraterno contrastato e cerca di stare vicina al cognato, nonostante debba comunque preservare sempre gli equilibri familiari.

Senza spoiler, cosa dobbiamo aspettarci dal finale?

Beh, posso solo dire che ci saranno dei grandi colpi di scena e le ultime due puntate saranno piene di sorprese!

C’è in programma una seconda stagione?

Al momento no. La serie sta andando benissimo, ma bisognerebbe capire in che modo potrebbe proseguire dopo il gran finale. Sicuramente al termine della puntata di lunedì ne sapremo di più.

Hai qualche aneddoto dal set che vorresti condividere con i nostri lettori?

Sul set si è creata una bella sinergia e una grande armonia grazie anche a Tavarelli. Gassmann è una persona molto generosa, un gran lavoratore e molto simpatico. È stato un bellissimo lavoro di squadra. Abbiamo girato quasi sempre la notte ed è molto faticoso ma interessante. Un aneddoto divertente riguarda le prime volte che stavo preparando le scene. Io mi concentro molto, mi metto da una parte e ripeto. Una volta, mentre ripetevo e facevo facce strane, ho guardato Alessandro (Gassmann ndr.) e lui non riusciva proprio a capire cosa stessi facendo. Incuriosito, mi ha chiesto e ho risposto di non farci caso e che ero un po’ pazza (ride ndr.).

Per te è un periodo molto intenso dal punto di vista lavorativo, visto che presto sarai su Disney+ nella serie “I Cavalieri di Castelcorvo”. Presentaci un po’ il tuo personaggio…

La serie uscirà il 6 novembre, è un fantasy e un prodotto innovativo. Sono contenta di far parte di progetti come “Io ti cercherò” e “I cavalieri di Castelcorvo” perché sono molto particolari. Mi sono molto divertita a cimentarmi all’interno del mondo fantasy, perché era un genere nuovo per me e il mio personaggio è divertentissimo. Interpreto Margherita, una zia pazzerella, sopra le righe, simpatica, che ama i suoi nipoti e rappresenta la zia che tutti vorremmo. Ha una visione un po’ naif e bucolica della vita e ha un lato infantile molto spiccato. La storia inizia quando i suoi nipoti, Riccardo e Giulia, vanno a vivere a casa sua. Assieme ad altri due ragazzi, conosciuti da poco, si imbatteranno in una serie di fantastiche avventure. Ci saranno misteri, una strega, che viene chiamata “stria”, ed è un misto come idea tra “Hansel e Gretel” e “Stranger Things”. Si crea un bellissimo rapporto tra il mio personaggio e i ragazzi. È una serie che secondo me andrà bene perché i registi sono molto bravi: Riccardo Antonaroli e Alessandro Celli, c’è una bellissima fotografia e la storia è molto avvincente. Ho apprezzato tantissimo questo progetto, inoltre, perché Margherita è molto diversa rispetto a Lisa ed è sempre particolare confrontarsi con un cast giovane. Con i ragazzi si crea uno scambio diverso rispetto a quello che c’è tra gli adulti e cerco sempre di ‘rubare’ da loro quella sana freschezza che li contraddistingue. C’è stato uno scambio molto bello a livello umano e artistico.


Hai lavorato con grandi registi. Quali sono quelli che ti hanno impressionato maggiormente e perché?

Penso a Pupi Avati che è un regista straordinario e che, nonostante stia sempre dietro la macchina da presa, resta con te durante le battute ed è un grande maestro. Cito anche Michele Placido che ti accompagna sempre verso il personaggio attraverso un lavoro meticoloso. Ho ammirato tanto anche Lodovico Gasparini, che mi ha diretto ne “La signora delle Camelie” ed è un regista di una grandissima pazienza e dedizione nei confronti degli attori. E infine Tavarelli, con il quale desideravo lavorare da tempo, mi ha colpito per la sua grandissima capacità tecnica e perché, dopo aver capito che padroneggi bene il personaggio, ti concede molta libertà sul set. Tuttavia, ogni regista mi ha insegnato tanto perché ognuno di loro ha una sua poetica e, essendo da sempre un’appassionata di cinema, ho imparato tanto da ciascuno di loro. Penso che non si smetta mai di imparare, soprattutto nel mestiere di attore.

Quest’anno è particolarmente difficile per tutti, ma per il mondo della recitazione forse un po’ di più. Cosa vuol dire essere attori ai tempi del covid?

In questo momento storico significa armarsi di tantissima pazienza, cercare di andare avanti giorno per giorno, imparare a convivere con questa situazione e vivere nell’incertezza. Purtroppo è una situazione che riguarda un po’ tutti i mestieri ma dobbiamo avere pazienza e cercare di non abbandonare sia il mondo del cinema che il teatro.

Questo portale si chiama “La voce dello schermo”. Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?

Per me ascoltare la voce dello schermo significa ascoltare la pluralità dei punti di vista e chiunque voglia trasmettere un messaggio attraverso lo schermo.

 

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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