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Intervista a Elisa Wong: “La mia Lin Wang in “Doc” vi farà conoscere meglio la comunità cinese”

Gen 19, 2024

Giovedì 11 gennaio ha debuttato, su Rai 1, la terza stagione di “Doc – Nelle tue Mani”. La prima puntata della serie, che racconta le vicende del primario Andrea Fanti, interpretato da Luca Argentero, è partita registrando ottimi ascolti: 5.113.000 di telespettatori e uno share pari al 26.9%.
Abbiamo intervistato, su “La voce dello schermo”, una delle new entry più interessanti dei nuovi episodi: Elisa Wong. L’attrice, presto  nella nuova serie Rai con Edoardo Leo, “Il Clandestino”, ha parlato della sua Lin Wang, degli aspetti più interessanti che la riguardano e ci ha confidato cosa abbia rappresentato per lei crescere tra due culture differenti e quanto sia stato importante per la propria carriera da attrice. A voi…

*Foto e copertina di Paolo Stucchi

Salve Elisa, benvenuta su “La voce dello schermo”. In queste settimane sei una new entry di “Doc – Nelle tue mani”, parliamo di Lin Wang, cosa ti è piaciuto di lei?

Salve a tutti. Grazie. Lin Wang appare nella serie un po’ spaesata e timida, perché inizia il suo percorso da specializzanda nel reparto, che rappresenta il suo sogno sin da bambina. È un personaggio molto completo e diverso dai soliti, affronta varie tematiche all’interno della serie. È stato molto bello interpretarlo e raccontare diverse sfaccettature riguardanti la comunità cinese. Non capita molto spesso di vestire i panni di un personaggio del genere.

È un personaggio che è partito un po’ in punta di piedi, cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi episodi?

Accadranno diversi avvenimenti che riguarderanno il gruppo degli specializzandi e del tutor Riccardo Bonvegna, interpretato da Pierpaolo Spollon. Non posso dire molto se non di aspettare per scoprire assieme le dinamiche riguardanti i nuovi arrivati e come si intersecheranno con i personaggi già noti di “Doc”.

Dal punto di vista artistico, quali aspetti ti hanno conquistata?

È stato molto interessante interpretarlo dal punto di vista emotivo, per la sensibilità legata al tema della famiglia e che riguarda la situazione di tanti giovani.

Com’è stato far parte di questa serie e integrarsi con gli altri membri del cast?

La famiglia di “Doc” è stata subito molto accogliente, disponibile, professionale e non si poteva desiderare una famiglia migliore dal punto di vista artistico, umano e professionale.

C’è un episodio che ti è rimasto particolarmente impresso durante le riprese?

C’è una scena che vedrete prossimamente che riguarda la caposala Teresa Maraldi, interpretata da Elisa Di Eusanio, ed è stata molto divertente da girare. È un episodio simpatico, in cui è stato difficile mantenere la concentrazione e trattenere le risate.

Com’è stato crescere tra due culture differenti? Nel tuo lavoro è stato un vantaggio o uno svantaggio?

Non lo definirei uno svantaggio ma una peculiarità. Appartenendo a una cultura diversa, spesso un percorso artistico non viene apprezzato quanto un percorso di studi tradizionale. Inizialmente non è stato semplice perché non si ha magari il supporto che ci si aspetta dalla famiglia o dagli amici. Poi c’è stata la consapevolezza di usare questa diversità come un vantaggio e si è rivelata come un qualcosa di distintivo.

Quando hai deciso di voler fare l’attrice?

È stata una decisione abbastanza recente, essendomi laureata in Impresa e Management alla Luiss di Roma. In seguito, ho voluto dar sfogo alla mia creatività e intraprendere questo mio percorso artistico.

Sei rimasta una spettatrice della cinematografia cinese?

Assolutamente sì, mi piacerebbe magari un giorno poter prendere parte alla filmografia di Hong Kong e a quella di Taiwan perché sono molto diverse dalle altre ma riescono comunque a essere apprezzate a livello internazionale. Ricordiamo uno degli esempi più recenti “In The Mood For Love” di Wong Kar-wai.

Presto ti vedremo ne “Il Clandestino”. Cosa dobbiamo aspettarci da questa serie? Quando uscirà?

Non so ancora quando andrà in onda. Accennare qualcosa sul mio personaggio senza fare spoiler è molto difficile, per cui preferisco non dire molto. Posso solo affermare che è stato bello lavorare su questo set, con questo cast e con la produzione. Sono uscita da questa esperienza con tante lezioni di vita, ho avuto il piacere di lavorare con Edoardo Leo e con il regista Rolando Ravello. Ci sono tutti gli elementi per poter dire che sarà sicuramente una serie molto seguita e amata. Sono presenti diversi attori portatori di un background differente e vado molto fiera nel vedere che ci sono sempre più attori eterogenei nelle nostre serie tv.

Quali altre esperienze porti nel cuore?

Oltre a “Doc”, ricordo con piacere la serie teen “POV, i primi anni”, perché ha rappresentato una delle prime esperienze lunghe che ho fatto. Mi ha dato la possibilità di immergermi all’interno di una dimensione liceale, nonostante fossi fuori età per il ruolo. È stata una grande sfida per me.

Progetti futuri?

Vi lascio in sospeso e nell’attesa di potervi comunicare nuove sorprese…

Questo portale si intitola “La voce dello schermo”. Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?

È la voce e le emozioni che ci trasmettono i vari dispositivi mentre guardiamo i nostri film e le nostre serie tv preferite.

 

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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