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Intervista a Martina Troni: “Lotto per la parità dei sessi nel docu-film su Marco Pannella” L'attrice e modella, che interpreta Bianca Beccalli in "Romanzo Radicale, Io sono Marco Pannella", si racconta su La voce dello schermo.

Nov 11, 2022

Venerdì 11 novembre andrà in onda su Rai 3 “Romanzo Radicale”, docu-fiction diretta da Mimmo Calopresti e dedicata a Marco Pannella. Abbiamo intervistato una delle protagoniste, Martina Troni, che nel film recita accanto ad Andrea Bosca, interpretando Bianca Beccalli. L’attrice ha presentato “Romanzo Radicale”, presentandoci la sua versione di Bianca, una dei simboli della parità dei sessi e una delle Grandi Madri del comunismo italiano, e raccontando proprio dell’incontro con Bianca. Martina ha inoltre ricordato la sua prima esperienza sul set di “Fulci for fake”, presentato alla 79° edizione della Mostra Internazionale del cinema di Venezia e ripercorso gli anni nel mondo della moda che l’hanno resa protagonista di campagne pubblicitarie internazionali dei più importanti brand del mondo. A voi.  

*Foto e copertina di Guido Stazzani

Salve Martina. Benvenuta su “La voce dello schermo”. Interpreti Bianca Beccalli, in “Romanzo Radicale”. Parlaci di questa esperienza…

È stato un grande onore per me far parte di questo docu-film dedicato a Marco Pannella, uno dei politici più importanti del XX secolo. Interpretare Bianca, una delle paladine dei diritti delle donne in Italia mi ha riempito di orgoglio. È bohémien e internazionale allo stesso tempo, una partigiana della prospettiva egualitaria.  Ha conquistato Pannella in età giovanissima.

Hai conosciuto di persona Bianca, com’è stato preparare il suo personaggio?

Ho avuto la fortuna di incontrarla personalmente, è stato molto bello perché è una donna molto disponibile. Si percepiva tanto affetto nelle sue parole nei confronti di Marco, sosteneva che aveva gli occhi belli e tristi, intensi ma non allegri. Mi ha raccontato un sacco di aneddoti riguardo il loro incontro, lo definiva scherzosamente “narcisista” e che muoveva il corpo come un attore. Ci siamo incontrate a casa sua, mi ha invitata lì, offrendomi della tequila e fumando qualche sigaretta. L’incontro con lei è stato fondamentale per la costruzione del personaggio e per studiare alcuni dettagli per rendere l’interpretazione più realistica.

Ti ha confidato qualcosa riguardo il suo rapporto con Marco?

Erano innamorati, mi ha raccontato che arrivarono fino alle pubblicazioni e di averlo salvato più volte dal suicidio. Un altro momento che mi ha colpito è stato quando mi ha raccontato del loro incontro prima della morte di Pannella. Mi ha confidato che lui sembrava non avesse nessuna intenzione di morire e che non si fosse reso conto che i suoi giorni fossero ancora pochi. Fumava e parlava di progetti, seduto al grande tavolo della cucina.

Cosa ti ha colpito di questo lavoro e del tuo personaggio?

Ho provato molta empatia nei suoi confronti, perché è una donna che mi assomiglia tanto. È una donna molto profonda e allo stesso tempo una ribelle. È stata sempre attiva all’interno del movimento studentesco ed è stata attratta da Marco sin da subito. e definisce il loro primo incontro “travolgente” e “una folgorazione”.

*Foto di Stefano Catalani

Uno dei temi trattati da questa docu-fiction è la parità dei sessi. Cosa pensi dalla situazione sulla parità dei sessi in Italia?

Penso ci sia ancora tanto lavoro da fare a riguardo. Sono stati fatti dei passi da gigante rispetto al passato, ma ancora c’è tanta strada da fare e non abbiamo ancora raggiunto l’obiettivo finale.

Cosa significa essere donna in Italia nel 2022?

Da una parte credo si abbiano molte più possibilità rispetto ai tempi dei nostri genitori, dall’altra credo sia molto difficile perché sei chiamata a molte più responsabilità. Oggi una donna deve essere madre, brillante sul lavoro, competitiva. È abbastanza impegnativo.

Riguardo le altre esperienze di cui hai fatto parte, qual è quella che ricordi con maggiore piacere e perché?

Sicuramente “Fulci for fake”, è stata la mia prima esperienza ed è arrivata nel momento in cui mi stavo dedicando ad altro nella mia vita. Ai tempi facevo ancora la modella, il lavoro che ho fatto da quando ero ragazzina. Ho ricevuto questa proposta e ho fatto parte del film che poi è stato presentato alla Biennale di Venezia. È stata un’esperienza bellissima perché non avevo mai pensato di fare l’attrice. Mi sono trovata molto bene sul set e sentivo di stare al posto giusto e al momento giusto. Ho avuto finalmente la possibilità di esprimermi e di fare uscire una parte di me che ancora non conoscevo.

Cosa rappresenta per te il mondo della moda?

È il mondo che conosco meglio, che mi ha permesso di viaggiare, di ottenere presto un’indipendenza economica, di interfacciarmi con molte culture differenti, mi ha dato un sacco di opportunità e sono molto grata a tutto questo. Da una parte credo che sia un mondo molto difficile e che ti porta a crescere molto in fretta, che può portare a tanta solitudine. Da una parte la moda è molto affascinante, dall’altra ti permette di crescere un po’ più rapidamente del solito e questo aspetto è un’arma a doppio taglio. A un certo punto cercavo qualcosa che mi permettesse di esprimermi e l’ho trovata nella recitazione.

Cosa ti aspetti dal futuro?

Non sono una persona che pianifica molto, mi piacerebbe semplicemente fare qualcosa che mi piace e che mi permetta di essere libera nell’esprimermi.

Questo portale si chiama “La voce dello schermo”, Cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?

Significa ascoltare, capire e provare empatia verso l’essere umano.

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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