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Intervista a Yvonne Sciò: “Ecco il mio omaggio a sette donne. Aspetto un ruolo comico” La regista e attrice presenta “Seven Women”, il documentario in onda il 7 marzo su Rai Storia e dopo online su RaiPlay.

Mar 5, 2020

La festa delle donne si avvicina e La voce dello schermo ha intervistato per l’occasione Yvonne Sciò, regista e attrice che ha presentato “Seven Women”, il suo documentario-omaggio a sette donne che sono state fondamentali per il suo percorso artistico e professionale. Si parlerà di Rosita Missoni, Rula Jebreal, Fran Drescher, Alba Clemente, Patricia Field, Susanne Bartsch, Bethann Hardison. Il documentario andrà in onda in prima visione assoluta sabato 7 marzo alle 23.00 su Rai Storia e dall’8 marzo sarà disponibile sulla piattaforma online RaiPlay. Yvonne ha presentato il documentario; ricordato artisti illustri, come Mario Monicelli, Marcello Mastroianni, Gigi Proietti, Pupi Avati, con cui ha lavorato e che hanno arricchito il proprio curriculum da attrice; e ha infine rivelato il suo desiderio di tornare a recitare in un ruolo comico.

*Foto di Federica Molfese

Salve Yvonne, benvenuta su “La voce dello schermo”. Partiamo ovviamente da “Seven Women”, il documentario da te diretto e che andrà in onda sabato 7 marzo alle 23:00 su Rai Storia. Presentaci il progetto e cosa ha significato per te realizzarlo?

Salve a tutti. Grazie. Sentivo la necessità di raccontare le storie di donne completamente diverse, di cultura, di religioni e paesi. Volevo celebrare donne che avevano in comune la voglia di emanciparsi e vivere la loro vita come volevano loro, a modo loro, ma soprattutto con la forza e la dignità di andare avanti ed essere sempre e comunque, malgrado le difficoltà, delle vincitrici.

“Seven Women” si concentrerà su sette personaggi: Rosita Missoni, Rula Jebreal, Fran Drescher, Alba Clemente, Patricia Field, Susanne Bartsch, Bethann Hardison. Cosa rappresentano per te ciascuna di loro?

Mamme, costumiste, attrici, giornaliste, attiviste, creatrici di moda e di style, artiste. Avevo voglia di raccontale a modo mio senza giudicarle e volevo trasmettere chi fossero loro per me e cosa avessi imparato da loro della mia vita. Volevo far vedere a mia figlia che attraverso il duro lavoro possiamo farcela a realizzare i nostri sogni.

Quali caratteristiche ritrovi nel tuo carattere di queste donne?

In ognuna di loro c’è qualcosa di me. Certe hanno fatto parte della mia vita e continuano a farne parte, altre le conoscevo in un modo più superficiale ma, attraverso le interviste, si sono raccontate e io mi sono affezionata a loro come se loro fossero delle mie attrici; in realtà per me lo sono, l’unica cosa differenza è che non c’era un copione ma si trattava della loro vita.

SUSANNE BARTSCH BY MARKRUIZ

Non è la prima volta che ti cimenti nelle vesti di regista, visto il successo di “Roxanne”. Che ricordi hai di questa esperienza?

È stata un ‘esperienza molto emozionante. È partito tutto da un sogno che avevo fatto e nel quale c’era Roxanne Lowit. Nel pomeriggio ho chiamato Roxanne, che era a NY, e le ho raccontato che volvevo fare un film su di le e in realtà neanche lei ci credeva molto, non avendo mai curato io la regia. Ci ha messo un po’, ma alla fine ha accettato e ancora oggi pensa che continuerò a raccontare la sua storia. Volevo spiegare chi fosse lei per me e le cose meravigliose che aveva visto e catturato con la sua macchina fotografica durante tutta la sua carriera. Dallo Studio 54 a tutta la pop culture internazionale.

La tua carriera da attrice ti ha dato tante grandi soddisfazioni. Quali sono le esperienze a cui sei più legata?

Ci sono tanti momenti della mia carriera di attrice che mi hanno segnato in momenti diversi della mia vita.
Ma soprattutto ho avuto l’onore di lavorare con dei grandi del cinema come Pupi Avati, i fratelli Taviani, Dominique Sanda, Mario Monicelli, Marcello Mastroianni, Gigi Proietti, Jacques Perrin, Heather Materazzo e molti altri.

Adesso che ti stai dedicando alla regia, ci sarà ancora spazio nella tua vita per la recitazione? C’è un ruolo che ti piacerebbe interpretare?

Ho sempre voglia di fare l’attrice e spero possa accadere presto. Ogni volta che vedo un film mi chiedo come avrei interpretato quel determinato ruolo se fosse stato il mio. In questo momento farei un bel ruolo comico. Mi piacerebbe molto.

*Foto di ShokoTakayasu

C’è qualcos’altro su cui stai lavorando e che vorresti anticiparci?

Sto girando il mio prossimo film che è un nuovo omaggio a donne straordinarie.

Il nostro portale si chiama “La voce dello schermo”. Tu hai detto che con “Seven Women” hai voluto raccontare la storia di queste donne a bassa voce, come piace a te. Ecco, cosa significa per te ascoltare la voce dello schermo?

Sì, io amo raccontare le storie a voce bassa. Per me la voce dello schermo è tutto: è imparare cose nuove, conoscere dei punti di vista diversi, capire altre culture e altri mondi, ma soprattutto sognare. Spesso delle frasi dei film mi rimangono dentro e potrei rivederli 10 volte!

 

Di Francesco Sciortino

By lavocedelloschermo

Francesco Sciortino, giornalista pubblicista dal 2014, appassionato di serie tv, cinema e doppiaggio. In passato cofondatore della testata online “Ed è subito serial”.

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